Perché la mediazione ci interessa?
Storia di un’arancia contesa
Una domenica mattina due sorelline si svegliano e corrono in cucina ognuna con un’idea in testa.
Vogliono entrambe un’arancia.
Si accorgono però che in casa ne è rimasta una sola.
Cominciano a litigare e ad un certo punto intervengono i genitori, togliendo ad entrambe l’oggetto del contendere, l’unica arancia rimasta.
Così ci hanno perso entrambe.
La mattina dopo, accade la stessa scena, ma questa volta i genitori intervengono subito dividendo l’unica arancia rimasta tra le due sorelle.
Una bambina spreme la sua metà arancia e butta via la buccia, così da ottenere la succosa spremuta che desiderava – con la polpa di una metà dell’arancia.
L’altra sorella sbuccia la sua metà di arancia e getta via la polpa, così da poter grattugiare la buccia nella torta che sta facendo – la buccia di una metà dell’arancia.
Così facendo ottengono ognuna ciò che desiderava, o meglio, ottengono metà del risultato desiderato, ognuna con la sua metà dell’arancia.
Il giorno seguente, ricordando l’esperienza della mattina precedente, le due bambine si accordano. E con l’unica arancia disponibile, una sorellina ne spreme la polpa per la sua spremuta e l’altra usa tutta la buccia per guarnire la sua torta.
Così facendo ottengono il massimo risultato per entrambe, senza litigare né accontentarsi di un mezzo risultato.
Spesso per realizzare i nostri desideri e progetti abbiamo bisogno della collaborazione degli altri.
Ma ce ne dimentichiamo e pensiamo che il massimo del risultato dipenda solo da noi stessi.
Capita nelle relazioni sentimentali e lavorative, dove facciamo di tutto per raggiungere i nostri scopi, senza considerare l’interazione con l’altro e i suoi interessi, che possono essere anche molto diversi dai nostri.
Diversi, ma complementari.
Ma cosa cambierebbe se considerassimo anche le motivazioni dell’altra parte?
Se motivassimo e illustrassimo all’altro i nostri interessi?
Forse potremmo godere di una più succosa spremuta e una più gustosa torta.
Fuor di metafora, mediare significa avere una relazione con i partner, i figli, i colleghi e gli altri in generale, basata sulla comunicazione dei propri bisogni e interessi, alla ricerca di un terreno comune tra noi e gli altri.
Quando qualcosa impedisce, ostacola o limita l’espressione dei propri bisogni e desideri, può essere opportuno rivolgersi ad uno psicologo per comprendere le ragioni di tali difficoltà.
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