Che cos’è il parent coaching
Il parent coaching è un servizio che può aiutare i genitori a migliorare la relazione con i loro figli.
Il coaching al ruolo di genitore è un processo di sviluppo delle capacità, delle risorse e delle competenze interattive e comunicative delle figure parentali.
Il ruolo del coach è quello di individuare potenzialità e criticità che possono favorire o limitare tale sviluppo e attuare, insieme ai genitori, un programma personalizzato di cambiamento.
Per quali situazioni può essere utile?
Capita spesso di accogliere in studio genitori che vivono difficoltà quotidiane con i loro figli, i quali, ad esempio:
- si rifiutano di mangiare o non vogliono dormire;
- si oppongono alle richieste o provocano in continuazione;
- si rifiutano di andare a scuola;
- non rispettano le regole e i limiti educativi;
oppure, a seconda dei cambiamenti tipici di ogni fase evolutiva, mettono in atto comportamenti che sembrano incomprensibili.
A fronte di queste situazioni i genitori chiedono fortemente consigli e indicazioni fino alla richiesta di intervenire direttamente sui loro figli.
Quanta fatica si sente nella tipica frase: “dottore le porto mio figlio in studio, faccia qualcosa lei!”.
Quando anche si incontrassero questi bambini o ragazzi in studio, ci si trova davanti a figli che non percepiscono nessun problema se non genitori troppo ansiosi, preoccupati o arrabbiati con loro…
Con pazienza, si ristruttura la richiesta di intervento “magico” dello specialista e si invitano i genitori in studio ad esporre la situazione “problematica”.
Come funziona il parent coaching?
Una volta invitati in studio e ascoltando i genitori, si riscontrano spesso due elementi ricorrenti:
- i rapporti tra genitori e figli vengono descritti come un gioco di forza tra le parti, simile ad una battaglia, uno scontro, quasi una guerra di potere.
- i genitori valutano come inadeguati comportamenti tipici di quella fascia di età, come ad esempio l’opposizione, che non caratterizza solo l’adolescenza.
Oggi, le caratteristiche tipiche delle fasi evolutive – infanzia, pubertà e adolescenza – presentano elementi coerenti con quelli della società attuale come l’insofferenza, la realizzazione immediata dei desideri e bisogni, la spasmodica attenzione alla prestazione e al giudizio, solo per citarne alcune.
Inoltre è diffusa la percezione che ci sia una precocizzazione dei comportamenti e degli atteggiamenti che precedentemente apparivano in età più avanzate.
A partire dai due elementi poc’anzi citati e dalle percezioni dei genitori, negli specialisti che si occupano di famiglia è sorta l’esigenza di adeguare il modo di vedere lo sviluppo infantile e i rapporti familiari in un’ottica di intervento che potesse rispondere alle esigenze attuali dei genitori.
Come funziona il parent coaching
Partendo dall’idea fondativa dell’interazionismo simbolico (modello teorico di riferimento), ovvero che, se si cambia modo di interagire e di comunicare, possono esserci dei cambiamenti consistenti nella situazione, il modello di parent coaching che è stato elaborato prevede:
- una fase conoscitiva (uno o due incontri) con i genitori che serve a:
– inquadrare la situazione e definire il problema e gli obiettivi che si vogliono raggiungere in termini di cambiamento della situazione;
– l’analisi delle soluzioni tentate dai genitoriper gestire la situazione definita problematica;
– la ricerca di soluzioni alternative adeguate e su misura per il tipo di situazione riportata, a partire dalle risorse che i genitori già hanno a disposizione ma che non utilizzano;
Alla fine della fase conoscitiva viene chiesto ai genitori di provare a fare altro e vengono assegnati dei veri e propri compiti in termini di azioni che i genitori possono fare per cambiare la situazione.
- negli incontri successivi:
– viene chiesto un resoconto di come il compito assegnato ha generato dei cambiamenti;
– si ristrutturano i significati associati alla situazione definita problematica
– si monitora l’andamento della situazione alla luce dei diversi modi di comunicare e interagire che i genitori provano ad utilizzare
– si valutano i risultati.
Laddove avviene un cambiamento nel modo di interagire e di comunicare, si registrano dei cambiamenti consistenti nella situazione.
Ad esempio, un genitore che smette di urlare per primo, interrompe l’escalation di urla nelle situazioni di conflitto, oppure cessare di proporre alternative davanti ai capricci, fa rientrare i comportamenti dei bambini nei desiderata dei genitori.
Qualche suggerimento per i genitori…
Nei coaching proposti ai genitori in studio ricordo alcuni principi che possono iniziare a migliorare le relazioni genitori – figli.
- non insistere: se qualcosa non funziona, smetti, non è la soluzione giusta, soprattutto non è una guerra di sfinimento (in questi casi vince comunque tuo figlio, che ha più energie di te!)
- ascolta: hai capito le motivazioni di tuo figlio nel comportarsi in un certo modo?
- domandare è meglio che affermare: chiedere, fare sentire il proprio interesse di genitore;
- stare insieme: essere un punto di riferimento, passare del tempo insieme, senza fretta.
Per avere maggiori informazioni su come funzione un parent coaching, vai alla sezione contatti.
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