Come capire se mi serve uno psicologo?
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10 pregiudizi sullo psicologo – parte III
Continua in questo articolo la panoramica di pregiudizi che circondano la psicologia e limitano l’opportunità di rivolgersi ad uno psicologo per problemi e difficoltà psicologiche che tutti possiamo incontrare nella quotidianità.
3. Lo psicologo manipola la mia mente
Quest’idea di senso comune, spesso supportata da film o teorie pseudoscientifiche, è in contraddizione con il codice deontologico degli psicologi che prescrive i comportamenti da adottare per rispettare l’utenza.
Tra questi, l’articolo 4 dice che nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori. Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell’esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri; pertanto deve prestare particolare attenzione ai fattori personali, sociali, organizzativi, finanziari e politici, al fine di evitare l’uso non appropriato della sua influenza, e non utilizza indebitamente la fiducia e le eventuali situazioni di dipendenza dei committenti e degli utenti destinatari della sua prestazione professionale. (art.3).
Dunque è importante rivolgersi a professionisti iscritti all’Ordine che garantisce che i suoi iscritti abbiano compiuto l’iter formativo ed esperienziale necessario per esercitare la professione in modo deontologicamente corretto verso l’utenza.
4. Io sono fatto così – cambiare è impossibile
Usiamo questa frase proprio quando abbiamo scelto di non cambiare o di metterci in discussione – i cambiamenti possono essere faticosi e ci fanno rivedere le nostre certezze.
Fortunatamente, gran parte di ciò che ci capita nella vita può essere cambiato o avere carattere di transitorietà e anche quando non possiamo modificare le condizioni o le situazioni come vorremmo, possiamo sempre modificare il nostro atteggiamento verso le cose.
Lo psicologo è la figura professionale più indicata per lavorare sul proprio punto di vista.
5. Nessuno può capire il mio dolore
Questo convincimento, che da solo basta a sostenere ed alimentare il malessere, si presenta anche nella variante:
Chi non ha vissuto il mio stesso problema non può capirmi!
È nota a tutti l’esperienza di coinvolgimento che si prova guardando un film o sentendo un racconto o di fronte a notizie di cronaca drammatiche. Partecipiamo immedesimandoci in quello che hanno provato le persone coinvolte e ci sentiamo “nei loro panni”. Quando ciò accade, stiamo sperimentando la capacità umana chiamata empatia che ci fa comprendere i pensieri, gli stati d’animo e le emozioni di un’altra persona, anche se non stiamo facendo la sua stessa esperienza.
Nel suo percorso formativo, lo psicologo impara ad utilizzare la capacità dell’empatia per entrare in contatto con le persone e affrontare situazioni diverse, anche se non le ha vissute in prima persona.
Per approfondire come lavora uno psicologo interazionista, leggi qui.
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