“Ho ragione io!”
Come far fallire la comunicazione nella coppia – parte II
è sempre con le migliori intenzioni che si producono i risultati peggiori
O. Wilde
Spesso i conflitti di coppia si generano nel contrasto tra idee personali che vengono elevate a realtà oggettive da imporre al partner, ovvero ognuno crede di avere più ragione dell’altro.
Prima di arrivare ad una terapia di coppia può essere utile riconoscere tale modalità di interazione ed evitarle per ottenere già un significativo miglioramento dei rapporti.
Nell’articolo Come far fallire la comunicazione nella coppia – parte I elencavo alcune modalità comunicative che generano contrasto e incomprensione tra partner.
La caratteristica comune a queste modalità comunicative è il presupposto che le proprie idee, pensieri e sentimenti abbiamo una legittimità maggiore di quelli del partner.
Credere di avere più ragione dell’altro genera un’alternanza di atteggiamenti di difesa e di attacco del proprio punto di vista. In modo complementare, l’altro dovrà difendere le proprie ragioni, attaccando a sua volta.
L’alternanza di posizioni di attacco/difesa è tipica del conflitto, una modalità interattiva che allontana sempre di più i contendenti da un terreno di condivisione.
Ciò premesso, tra le modalità comunicative che possono far fallire la comunicazione in una coppia possiamo trovare quelle che elenco qui sotto.
- “Te l’avevo detto!”
Sono varianti che generano gli stessi effetti anche:
“Lo sapevo io!”
“Non mi hai voluto dare retta!”
“Hai visto?!”
Chi fa queste affermazioni ci sta sottolineando gli errori commessi. Questo genera ancora più frustrazione e rabbia in chi ha commesso l’errore. Una parte di questi sentimenti potranno rivoltarsi contro la persona che ha pronunciato queste infelici frasi, diventandone il parafulmine.
- “Lo faccio solo per te!”
È una modalità comunicativa che informa di qualcuno che sta compiendo un sacrificio per qualcun’ altro. Ciò fa sentire l’altro in debito per qualcosa che non ha chiesto e gli farà provare una sensazione di inferiorità.
Inoltre, questa modalità comunicativa vìola la regola sociale che vuole che non si faccia mai pesare agli altri quello che facciamo per loro, pena: una grande reazione di rabbia e biasimo.
Come tutte le altre modalità, anche questa ci dice molto delle intenzioni di chi la pronuncia. Chi usa queste modalità vuole descriversi come persona che si sacrifica e che ha bisogno di essere riconosciuta e gratificata in questo ruolo, per qualcosa che, se fosse stato fatto veramente per nobiltà e generosità, non sarebbe stato sottolineato.
- “Lascia faccio io!… (perché tu non sei capace)”
Chi lo dice, sembra che voglia fare un atto di gentilezza, ma in realtà sta pensando che l’altro non è capace e maschera questo pensiero implicito come una forma di altruismo.
Ma non è detto che l’altro non sia capace, magari è capace a modo suo, ma il modo in cui lo fa non va bene! Certamente ben presto scoprirà come disimpegnarsi dalle sue mansioni, tanto “che lo faccio a fare, se poi non andrà bene?!”.
Ciò genera una continua spirale di pensieri e azioni che alimentano l’equivoco e creano vantaggi per la persona ritenuta “incapace”.
- Biasimare
E’ una modalità comunicativa attraverso la quale ci si congratula o complimenta con qualcuno, ma subito dopo si afferma che avrebbe potuto fare di meglio. C’è biasimo in tutte quelle affermazioni che presentano un’iniziale accettazione, salvo poi scoprire i veri intenti della persona. Ad esempio: “Bravo…ma potevi fare diversamente”.
Il contrasto tra la prima e la seconda parte della comunicazione genera conflitto e sensazione di fallimento in chi se la sente dire.
Situazioni quotidiane esemplificative possono essere quelle in cui uno dei partner si impegna a fare qualcosa che non rientra nelle sue doti ma ci prova per piacere all’altro, magari sperimentandosi in cucina, facendo sorprese, regali…ad esempio, lui o lei che si impegnano a preparare una pietanza che piace all’altro e quello elenca i difetti trovati nel piatto…
Le modalità comunicative brevemente elencate in questo articolo e nel precedente che puoi leggere qui hanno alcune caratteristiche in comune:
– si basano sulle migliori intenzioni: ad esempio far cambiare l’altro dicendogli cosa non va, puntualizzando, recriminando e criticando, cioè utilizzando modalità comunicative/interattive non idonee allo scopo che si vuole raggiungere. Paradossalmente si generano gli effetti contrari a quelli desiderati;
– chi usa queste modalità è proprio convinto di avere ragione. Cioè pensa che se non riesce nei suoi intenti è a causa di caratteristiche intrinseche dell’interlocutore e non per modalità comunicative poco efficaci (ad esempio: “è lui che non capisce” “è un insensibile, egoista…”). Questo genera una sorta di tiro alla fune: quanto più tiro l’altro dalla mia parte, tanto più l’altro tirerà dalla sua. E così si innesca la spirale di incolmabili incomprensioni;
– queste modalità comunicative propongono all’altro una visione parziale e personale delle cose e non danno all’altra persona la possibilità di esprimere la propria visione, ma lo inducono a rispondere complementarmente o simmetricamente, come abbiamo visto negli esempi.
Dunque non è sufficiente avere buone intenzioni per generare buone relazioni, ma è indispensabile rendersi conto che le modalità di comunicare possono risultare più o meno efficaci.
Una volta individuate queste modalità comunicative fallimentari, il primo passo per iniziare un cambiamento verso modalità più costruttive, sarà quello di evitarle*.
Il secondo passo sarà quello di provare a sostituirle con modalità di dialogo in grado di generare una condivisione dei significati – anche se espressi in punti di vista differenti – e creare un clima di ascolto, fiducia e comprensione tra partner.
Per questo può essere utile consultare uno psicoterapeuta di coppia, laddove le modalità comunicative e gli sforzi fatti per cambiarle non siano sufficienti per una buona comunicazione tra partner.
* liberamente tratto da Correggimi se sbaglio di Giorgio Nardone
cambiamento comunicazione crisi di coppia emozioni Napoli on line psicologo psicologo Napoli psicologo on line psicoterapeuta rapporti di coppia terapia di coppia